I disturbi sessuali maschili
I disturbi sessuali maschili: come riconoscerli e come superarli.
Al contrario di quello che si può pensare, le differenze anatomiche dei genitali maschili e femminili non corrispondono ad un altrettanto diverso funzionamento della loro risposta sessuale. L’uomo e la donna condividono, infatti, gli stessi meccanismi riflessi (a livello spinale), nei quali sono coinvolti la mente (pensieri) e le emozioni, e le stesse fasi di risposta alle stimolazioni psicologiche, fisiche e sensoriali di tipo sessuale.
Le fasi della risposta sessuale sono quattro: il desiderio, l’eccitazione (a cui può essere associata anche la fase di plateau, cioè una fase di massima eccitazione che avviene immediatamente prima dell’orgasmo), l’orgasmo, la risoluzione. La fase di risoluzione, che può avere durata variabile, consiste in un periodo di “ripresa”. Solo dopo una certa quantità di tempo dall’orgasmo è possibile, quindi, ricominciare ad essere eccitati e predisporsi ad un nuovo rapporto sessuale.
In realtà, questa descrizione è puramente schematica, infatti l’unica vera fase della risposta sessuale è l’orgasmo, che ha un inizio ben preciso nel tempo; le fasi precedenti sfumano l’una nell’altra ed è difficile identificarle in modo preciso e netto. Il desiderio e l’eccitazione sono fortemente legati l’uno all’altro.
Queste fasi sono presenti allo stesso modo nell’uomo e nella donna e sono regolate in entrambi i sessi dal sistema nervoso, dal sistema vascolare e dal sistema endocrino, e influenzate dai pensieri e dagli stati emotivi. Questi due ultimi fattori sono fondamentali e sono implicati nella maggior parte delle problematiche della sessualità umana.
Nell’uomo, le difficoltà a vivere una sessualità piacevole, sono correlate principalmente ai seguenti disturbi:
Disturbo del desiderio:
Come per la donna, il disturbo da desiderio ipoattivo può essere la conseguenza:
- Di un altro disturbo sessuale (es. disturbo dell’erezione, eiaculazione precoce, o comunque qualsiasi situazione che faccia in qualche modo vivere la sessualità con senso di fallimento o ansia).
- Di problematiche relazionali di coppia (riduzione dell’innamoramento; richiesta eccessiva di accudimento da parte di uno dei due partner, ad esempio in conseguenza a malattie o deficit fisici importanti; lotte di potere o definizione dei ruoli; conflitti non risolti, ecc.).
- Di problematiche psicologiche individuali (es. depressione, traumi, ecc.).
Nel primo caso, è utile intervenire sul disturbo primario, risolto il quale è possibile che il desiderio riaffiori in modo naturale. Nel secondo caso occorre invece valutare se è più indicata una consulenza o una terapia della coppia, o se è meglio optare per una terapia individuale di uno o entrambi i membri della stessa. Infatti, nel caso la mancanza di desiderio sia collegata a un disagio individuale, come descritto anche nell’ultimo punto, è necessario prendersi cura di tale disagio attraverso la psicoterapia individuale, in quanto il problema sessuale è solo un “effetto collaterale” di una sofferenza molto più grande.
Disturbo dell’eccitazione:
La fase dell’eccitazione consiste in una sensazione soggettiva di piacere con conseguenti modificazione fisiologiche: nell’uomo si ha una vasocongestione del distretto penieno che porta all’erezione e alla secrezione di una ghiandola che produce il liquido preseminale.
Il sistema nervoso regola la risposta sessuale maschile mediante i centri riflessi spinali che innervano l’area genitale. Questi “centri” sono supervisionati dall’attività di un’area cerebrale, il sistema limbico, che è anche il sistema che ci serve per esperire e regolare le nostre emozioni ed è direttamente collegato con la neocorteccia, sede del pensiero cosciente.
Anche se a livello dei centri riflessi spinali tutto funziona come dovrebbe, il sistema limbico e la neocorteccia (quindi emozioni e pensieri) possono influenzare la corretta risposta sessuale, sia nell’uomo che nella donna. Nell’uomo ciò può provocare una disfunzione erettile su base psicogena.
A volte abbiamo dei pensieri che possono interferire con la nostra intenzione di avere un rapporto sessuale. Se, ad esempio, siamo in allarme (paura di non essere all’altezza o di essere abbandonati) o siamo arrabbiati (sentiamo il partner come poco disponibile verso di noi) o proviamo sensazioni di disgusto (associamo il rapporto sessuale a qualcosa di negativo) la risposta sessuale sarà ostacolata e non ci sarà l’erezione.
Talvolta anche alcune convinzioni erronee sul proprio funzionamento sessuale possono interferire e provocare reazioni di allarme che ostacolano l’erezione.
Disturbo dell’orgasmo:
Come per l’eccitazione, anche l’orgasmo è gestito a livello spinale, limbico e corticale. Le problematiche riscontrate hanno possibili cause simili a quelle elencate precedentemente.
Per diversificare i disturbi dell’orgasmo, si utilizza un criterio temporale: ci sono disturbi da orgasmo ritardato e disturbi da orgasmo anticipato. Tali disturbi sono provocati da una difficoltà nel controllo volontario di un meccanismo automatico: possiamo in qualche modo decidere quando concludere il coito, in base alla nostra capacità di gestire il piacere.
L’eiaculazione precoce: consiste nel verificarsi dell’eiaculazione prima di quando la persona lo desideri. In questo caso spesso l’eccitazione è più legata al vissuto immaginativo che non all’esperienza concreta che il soggetto sta vivendo. La persona ha la sensazione di non riuscire a contenere la propria eccitazione e cercherà di distrarsi pensando di controllare meglio l’orgasmo. Al contrario, questo tentativo di risoluzione innesca ancora di più l’automatismo dell’eiaculazione.
Inibizione dell’orgasmo maschile: si manifesta attraverso il ritardo o l’assenza di eiaculazione, dopo un’adeguata fase di eccitamento sessuale. Chi soffre di questo disturbo al contrario cerca di “sentire” il più possibile, fermando l’immaginazione, concentrandosi sulle proprie sensazioni. Questo controllo sul corpo, inibisce il lasciarsi andare e ritarda enormemente o impedisce l’orgasmo.
Durante le diverse tappe evolutive la sessualità cambia, non viene vissuta sempre allo stesso modo, ma si trasforma. I meccanismi che ne stanno alla base si modificano a seconda dell’età, delle situazioni relazionali, degli eventi ed esperienze di vita, dei cambiamenti fisici e psicologici. Certe problematiche possono nascere all’interno di dinamiche relazionali specifiche, in conseguenza a situazioni stressogene, a problemi di carattere organico, ecc.
I disturbi sessuali, in qualsiasi momento si presentino, rendono in ogni caso la vita personale e relazionale molto difficile.
Poiché si tratta di problematiche molto riservate, spesso non ci si sente di parlarne con nessuno e si tende a convivere con esse, dando vita a circoli viziosi di difficile risoluzione. La non condivisione di questa sofferenza, finisce con l’alimentarla, e spesso accade che ci si abitui a essa, tanto da sentirsi rassegnati all’idea che il disagio accompagnerà la propria vita senza possibilità di risoluzione.
Il benessere personale e relazionale dipende da molti fattori, e la sessualità è uno di questi: vivere una sessualità piacevole, spontanea, soddisfacente, è un bisogno fondamentale della vita umana, ed è importante sapere di non essere soli ad affrontare le difficoltà e gli ostacoli che si frappongono alla sua espressione.
Chiedere aiuto a uno specialista significa darsi una possibilità di vivere con serenità e piacere le esperienze personali e relazionali che la sessualità offre.